La condanna a morte di Delwar Hossain Sayedee, vice-presidente del più grande partito islamico del Bangladesh, per crimini legati alla guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971, ha causato nel paese violente proteste. Abbiamo scritto ad Aarong, uno dei nostri partner in Bangladesh, per capire come si sta evolvendo la situazione e la risposta è preoccupante: “La situazione è molto critica, sono morte più di 100 persone. Tutti hanno paura di uscire di casa e temono che le Le continue manifestazioni violente si possano trasformare in una rivolta vera e propria. Chiunque può essere colpito.”
Mentre il partito islamico sostiene che il mullah condannato è vittima di una vendetta politica, dieci altri suoi membri sono sotto processo, accusati di atrocità durante la guerra del 1971 in cui il Bangladesh, che allora si chiamava Pakistan orientale, ha combattuto la secessione dal Pakistan. Subito dopo la sentenza di condanna a morte di Delwar Hossain Sayedee, decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Dacca per festeggiare scontrandosi con i sostenitori di Jamaat-e-Islami, che in poco tempo hanno creato disordini in diverse città e villaggi, distruggendo e dando fuoco a numerosi templi e case della comunità indù.
Persone provenienti da tutti i ceti sociali, con medici, professori e anche personalità dello sport stanno partecipando a quella che viene descritta come la più grande marcia di protesta in questi ultimi anni. Ma nessuno sa dove può portare.