Prendete due imprese artigiane ai due lati del globo (Artesa dell’Ecuador e Mai Handicraft del Vietnam), mettete un designer con la passione per l’intercultura, una cooperativa di commercio equo curiosa e con il pallino delle sperimentazioni, mescolate tutto con creatività e pazienza e otterrete nuovi modi di bere tè, caffè e arredare la casa.
Per raccontarvi come si è sviluppato questo nuovo progetto, facciamo due chiacchiere con Edoardo Perri, il designer che ci spiega come ha lavorato con Artesa e Mai Handicraft e come sono nate le linee di ceramiche.
“Tutto è iniziato con un viaggio in Ecuador e Colombia -già che c’eravamo non potevamo non farti conoscere anche gli amici di Oxidos e Piel Acida- durante il quale hai incontrato gli artigiani di Artesa.…”
“E ho cercato di capire le loro possibilità produttive, le tecniche e le loro aspettative. Ne è nato un intenso scambio umano, culturale oltreché di competenze grazie al quale siamo riusciti a realizzare una nuova produzione che rispettasse la tradizione dell’azienda e si aprisse a nuove idee. Entrando nel laboratorio ho notato un piccolo “museo” con i pezzi storici di Artesa, ispirati alla vita quotidiana in Ecuador e ai suoi colori: animali, girasoli, momenti di vita. Belli, caratteristici, ma forse un po’ datati. Molto amati, però. Quindi è da qui che siamo partiti per elaborare qualcosa di nuovo. Abbiamo recuperato i vecchi disegni e abbiamo giocato su un equilibrio di toni lasciando intatte le forme e i motivi tradizionali e sperimentando soprattutto sul colore. La tecnica del crayon, in cui loro sono molto abili, ci ha permesso di creare effetti particolari.”
“Il crayon è un stick di cera appuntito che viene applicato sul biscotto (sulla tazza già cotta) ancora allo stato grezzo, pronto per essere smaltato. Nel tratto “cerato” il colore non viene assorbito e grazie a questa effetto possiamo creare giochi di colori a contrasto e pieni/vuoti. Terminata questa fase, il prodotto viene nuovamente cotto: il pezzo sarà del colore dello smalto, tranne che nelle zone con la cera. Abbiamo pensato così di giocare tra il colore di fondo dello smalto e il segno del crayon a contrasto o tono su tono, per creare una variabilità di colori ed effetti delicati e materici. Piatti, tazze e teiere sono infatti molto piacevoli anche da toccare..”
Tutta la produzione è avvenuta durante la tua permanenza in Ecuador? “No..durante il mio viaggio ho conosciuto le persone e le tecniche: abbiamo sperimentato, pensato, dialogato. Uno scambio indispensabile che ci ha poi permesso di continuare il lavoro a distanza, grazie ad internet.”
Il risultato lo possiamo vedere nelle nuove ceramiche…
“Non solo. E’ importante anche ciò che non è immediatamente visibile, cioè la nuova consapevolezza degli artigiani sulle numerose possibilità delle tecniche che da sempre conoscono. Averle messe alla prova confrontandosi con chi, come me, aveva idee e competenze diverse ha dato nuovo slancio alla loro creatività. E più passione, anche, perchè hanno sentito che la loro tradizione, che amano molto, è stata studiata e valorizzata grazie al loro apporto.”
Dalle Ande al Mekong: dopo questa prima esperienza, Edoardo si è confrontato con gli artigiani di Mai Handicraf.t Vietnam, Asia, nuovi segni e nuove tecniche da conscere e sperimentare. Nel prossimo post.