“In un angolo del giardino, la pianta di tulsi davanti alla quale mormoravi preghiere…”: all’incirca così Sashi Despande, in “Il buio non nasconde paure”, dispiega i primi ricordi che la protagonista del romanzo ha della madre, intenta a pregare ogni sera davanti a questa pianta. Negli stessi giorni in cui leggevo il romanzo della Despande preparavo le schede informative della nuova tisana Ayurvethica, la Malabar, di cui il Tulsi è il secondo ingrediente. Un intreccio casuale che mi ha spinto a cercare altre notizie, storie, incroci. Il primo è botanico: il tulsi è un tipo di basilico, fa parte infatti della famiglia delle Labiatae, come la pianta che cresce in tanti nostri orti. Anche in India viene coltivato ma nei giardini e negli orti dei templi, perchè è una pianta considerata sacra: le donne la onorano accendendole a fianco una piccola luce, innaffiarla e coltivarla protegge e porta felicità. Le foglie di tulsi vengono offerte aVishnu nel mese di Kartik (novembre), perchè la storia della pianta è profondamente legata al dio. Tulsi è un sinonimo di Vrinda, la cui storia è narrata nel Padma Purana: sposa del demone Jalandhar, fatto uccidere da Shiva perchè divenuto troppo potente, si immolò sulla pira del marito. Vishnu trasformò la sua anima nella piccola e profumata pianta del Tulsi e nella successiva reincarnazione sposò la ragazza. Tulsi Vivah è il rito con cui si ricorda questo matrimonio, celebrato solitamente nel mese di novembre (Kartik): segna la fine dei monsoni e l’inizio del periodo dei matrimoni. Una pianta sorprendente, con uno spirito molto femminile, che porta speranza e nuova vita, anche se in una forma diversa. Una storia da ricordare e raccontare, bevendo una delle tante tisane ayurvethica che la contengono e che beneficiano delle sue proprietà balsamiche, toniche e adattogene* (un dono di Vishnu?)
*adattogeni sono quegli agenti naturali in grado di aumentare la resistenza e la capacità di adattamento dell’organismo agli stress e alle condizioni sfavorevoli di qualunque origine.
Alle novità di Ayurvethica è dedicata anche la nuova altraQnews del 2novembre